Non è tutto ora quel che luccica: cosa non va nel sistema di partnership di Odoo

In quest'articolo andiamo ad esaminare alcuni aspetti negativi del sistema partnership di Odoo e delle KPI ad esso collegate. Poiché il livello di partnership di Odoo è spesso uno degli elementi che va a incidere sulla percerzione e scelta di un potenziale partner da parte di un cliente, ci sentiamo in dovere di far luce su degli aspetti che stanno creando distorzioni del mercato a discapito della qualità dell'implementazione, e quindi della soddisfazione del cliente (e quindi dello stesso brand Odoo).

Licenze Odoo...sempre e solo nuove licenze Odoo

Il sistema partnership di Odoo è fondamentalmente composto da tre pilastri principali: il numero di nuove licenze vendute nel corso di un anno; il numero di dipendenti certificati; il livello di retention, stabilito come rapporto tra le licenze attive negli ultimi 36 mesi e le nuove licenze acquisite nello stesso periodo.

L'elemento che quindi balza maggiormente all'attenzione è sicuramente rappresentato dal numero di licenze che un partner si deve impegnare nel corso dell'anno a vendere per poter passare di livello o mantenere quello raggiunto. Un sistema, pertanto, che incentiva l'implementatore Odoo a cercare di vendere sempre più licenze, trascurando il fatto che il rapporto con il cliente acquisito va ben oltre l'implementazione iniziale, dovendo fornire assistenza continua duratura nel tempo (migliorie al sistema, nuove richieste di sviluppo, installazione e formazione di nuove App, migrazione database a sistema superiore. Solo per citarne alcuni).

Questo pone anche dei problemi di etica del partner, che a volte si trova a indicare la versione Enterprise di Odoo nonostante dai requisiti emersi con i colloqui con il cliente la versione community appare essere più che sufficiente, sempre e solo con l'obiettivo di incassare nuove licenze.

Un sistema che danneggia qualità e implementatori esperti

Un sistema di KPI del genere, basato sui semplici requisiti sopra elencati, va tutto a sfavore dei partner e degli implementatori Odoo più esperti, che devono fare i conti con una corazzata di Golden partner giovanissimi e con poca esperienza, ma a cui basta un alto livello di partnership insieme a qualche landing page ben fatta per competere ad armi pari sul mercato.

E questo tutto sommato non sarebbe neanche male, dal momento che la maggiore concorrenza dovrebbe spingere noi tutti a offrire servizi sempre migliori per cercare di distinguerci dalla massa. Tuttavia, la sensazione è che si stia prediligendo il breve periodo sul lungo, la mera quantità alla qualità, la visibilità alla reale capacità.

Ci ha profondamente colpito  l'annuncio postato su Linkedin  di qualche settimana fa ad opera di Joël Grand-Guillaume, presidente OCA e capo dipartimento di Camptocamp, una delle aziende con maggior esperienza in assoluto ad operare nel segmento Odoo. Nel post si annuncia la perdita dello status di Golden partership della compagnia, dopo quasi un ventennio ininterrotto, causato da una divergenza di valori, che nel caso di Camptocamp affondano radici nella crescita sostenibile e nella soddisfazione del cliente.

Cos'altro non dice il livello partnership di Odoo

Le KPI legate al livello partnership di Odoo non tengono in considerazione tutta una serie di elementi che vanno poi a incidere fortemente sull'implementazione finale. Tanto per cominciare non si tiene in considerazione la qualità del codice relativa ai moduli personalizzati commissionati dal cliente, né si tiene conto del livello di esperienza dei sviluppatori dell'azienda partner (le certificazioni Odoo alla partnership, del resto, sono solo per l'aspetto funzionale di Odoo).

Altro elemento trascurato dalle KPI è il livello di coinvolgimento che un partner ha nei confronti dell'ecosistema Odoo: guide, interventi sul forum officiale Odoo, correzioni al codice sorgente, moduli OCA o altri sviluppi fatti per la community, etc.

Non si tiene inoltre conto di eventuali lamentele che lo stesso cliente potrebbe sollevare a Odoo a seguito di un'implementazione di un partner, cosa di non poco conto se si considera che la soddisfazione del cliente dovrebbe essere un impertativo per entrambe le parti.

Per concludere

Globalist Technology ama Odoo e ha in Odoo il suo principale business. L'articolo non vuole essere una critica al prodotto, ma vuole solo cercare di porre in evidenza che elementi che possono in qualche modo aiutare l'azienda cliente a scegliere meglio, aiutare Odoo SA a rendersi conto che qualcosa andrà necessariamente rivisto.

È giusto che le vendite debbano in un certo senso pesare sul giudizio finale, e Odoo SA del resto ha tutto l'interesse che si continuino a vendere licenze e a crescere, ma riteniamo che tale sistema vada ponderato per tenere maggiormente conto dell'aspetto qualitativo, dell'esperienza e del reale coinvolgimento dell'azienda partner. Siamo sicuri che una rivisitazione del sistema KPI in tale direzione avrebbe effetti ulteriormente positivi sull'immagine del brand Odoo, e quindi sulle vendite stesse.



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Non è tutto ora quel che luccica: cosa non va nel sistema di partnership di Odoo
Raffaele Del Gatto 27 aprile 2024
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